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Calciomercato: Wanda Nara e il trasferimento di Icardi al Psg

Wanda Nara parla di "pausa di riflessione". E lo fa in un lunga intervista sulle colonne del Correre della Sera, a cui ha raccontato la sua verità sulla separazione fra Mauro Icardi e l'Inter.

“Hanno detto che facevo del male a mio marito, il padre dei miei figli – spiega -. Le persone ragionano quando parlano? Come posso non volere il bene di Mauro? Il suo bene è il mio”.
Taglia corto la bionda argentina che rivendica il ruolo di moglie e madre, oltre che quello di procuratrice del nuovo bomber del Psg.

Appunto Psg. "Al Psg non si poteva dire no: ha tutto per vincere, è un club pieno di stelle, Mauro è onorato di farne parte. A fine stagione sceglieremo ciò che sarà meglio.Sono la moglie, non solo la procuratrice: lo conosco. Sapevo avrebbe detto sì. La scelta del Psg viene dopo un anno di polemiche e tensioni, l’ha fatta anche per dare un po’ di tranquillità ai figli e alla famiglia. Se fosse rimasto sarebbe stato sempre un caso".

Sui rapporti con l'Inter. "la voglia di giocare nell’Inter e l’amore dei tifosi resta. In una lunga relazione ci sono delle crisi. Alla fine ci lasciamo con un rapporto ricucito, senza nessun tradimento. L’Inter aveva la necessità di vendere Icardi. Da capitano Mauro non avrebbe mai lasciato il club. È stata una strategia per cederlo”.

Su Conte che, a suo dire, ha soltanto avallato le scelte societarie. “Ho parlato con lui, gli avevano garantito che avrebbero comunque rinforzato la squadra. Il calcio è business, Marotta fa le scelte e deve badare ai conti. Alla fine si vedrà chi ha fatto bene. Sul campione che è Icardi non ho mai avuto dubbi: avevo 15 offerte. Lo sapeva pure Marotta. Se siamo arrivati all’ultimo giorno non è perché siamo matti: conosciamo il valore di Icardi”.

Sulla causa. "Non era una causa per soldi, solo gli ignoranti lo credono. Se fosse stato per soldi sarebbe andato via 3-4 anni fa, quando l’Inter non giocava la Champions, è rimasto per amore del club. Voleva tornare in gruppo e allenarsi con Conte: chissà con lui dove poteva arrivare”.

Sulla Juve. "Era il capitano dell’Inter, non ci sarebbe mai andato”.

Sui presunti cattivi rapporti con Perisic e Brozovic. “È stato gonfiato tutto. I rapporti sono sempre stati cordiali, uno è il mio vicino”.

 

 

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