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Serie C nel caos: è sciopero per la defiscalizzazione

La Serie C è bloccata. L’ultimo turno di campionato, valevole per la prima giornata del girone di ritorno, in programma nel weekend appena passato, non si è giocato per lo sciopero indetto dal presidente della categorie e confermato dai consiglieri federali, a causa della richiesta di una defiscalizzazione per i club della terza serie. 

Questi alcuni passaggi del comunicato emerso sul sito ufficiale della Lega Pro italiana: 

“Abbiamo deciso che il primo turno del girone di ritorno del Campionato Serie C, in programma il 21 e 22 dicembre p.v. non verrà disputato. Per rispetto alla disponibilità del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, che ha convocato la FIGC mercoledì 18 dicembre p.v., per discutere la tematica della defiscalizzazione per i club di Lega Pro, sarà doveroso, all’esito dell’incontro, valutare con i club quanto concretamente emerso. I club di Serie C si sono dati regole rigorose per le iscrizioni al campionato e per i controlli durante lo stesso. […] I club di Serie C fanno calcio e svolgono una funzione sociale presidiando il territorio. La sostenibilità dei club è il nodo decisivo affinché l’esperienza originale del calcio dei Comuni d’Italia, il calcio dei pulmini, il calcio che rappresenta 60 città e 17 milioni di persone, abbia un presente ed un futuro”.

L’obiettivo è quello di arivare ad una “…defiscalizzazione, prosegue il comunicato per abbassare i costi ed avere risorse da reinvestire in infrastrutture materiali (centri sportivi per i giovani) e in infrastrutture immateriali (formazione dei giovani)”.

Poi è intervenuto in prima persona lo stesso presidente della Lega Pro, Francescp Ghirelli

“Il motivo dello sciopero? Restituire ai club l’80% di ritenute irpef sulle retribuzioni degli atleti e dello staff della squadra fino ad un massimo di 240.000 euro. Denari che serviranno per costruire/sistemare centri sportivi e per la formazione dei giovani calciatori. I presidenti, dovranno coinvestire e si genererà così lavoro e al fisco tornerà più di quello che darà. Per noi è poco, ma il valore è dato dal fatto che lo Stato crederà nella funzione sociale del calcio dei Comuni d’Italia. […] I nostri presidenti, ogni campionato, rimettono di tasca propria mediamente da 2 a 4 milioni di euro. Noi insegnando calcio togliamo i giovani dai pericoli della strada. Oggi, sanno che tutti i presidenti uniti hanno manifestato perché non reggono e si rischia di impoverire l’Italia, non solo il calcio”.

In attesa di una risposta da parte di Governo e Parlamento dopo l’incontro con i vertici della categorie, le richieste sono chiare e pare ci sia unione d’intenti tra tutti i club, sperando che si arrivi ad una soluzione il più presto possibile, perchè, come si può leggere anche all’interno del comunicato, la Serie C è una risorsa per il campionato italiano. 

🎙️il patron Stefano #Bonacini: “Siamo a fianco della @LegaProOfficial per la defiscalizzazione della #SerieC” ➡️ https://t.co/12SwCwPsYI#FORZACARPI 🇲🇨 pic.twitter.com/plaFlR6s3N — Carpi F.C. 1909 (@carpifc1909) 16 dicembre 2019

Comunicato ufficiale #LegaProhttps://t.co/KQS3BkHz3y#SerieC pic.twitter.com/OvYbuBjI9S — Lega Pro Official (@LegaProOfficial) 18 dicembre 2019

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