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Clivense, parla mister Allegretti dopo l’ottimo avvio: “Avere un obiettivo comune porta risultati. Il sacrificio sta venendo ripagato”

Non avrebbe potuto chiedere partenza più dolce Riccardo Allegretti, tecnico della nuova Clivense, protagonista indiscussa del Girone B di Terza Categoria. Un progetto ambizioso, voluto fortemente da Sergio Pellissier e la cui linfa vitale è rappresentata dall’entusiasmo che gli gravita attorno. Dopo sei partite disputate, la squadra biancoblu si trova al comando della classifica, in seguito alla vittoria nello scontro diretto contro il Vestenanova. In esclusiva ai nostri microfoni, l’allenatore milanese, ma triestino d’adozione, ha fatto un primo bilancio di questa avventura ancora tutta in divenire.

“L’ambizione è quella di vincere. Dobbiamo sempre dimostrare di essere dentro il progetto”

Mister, sei vittorie in sei partite giocate. Il bilancio di questa prima parte di stagione è sicuramente positivo, ma vi aspettavate di fare così bene?

“Lo speravamo e siamo molto contenti. Sappiamo che per mantenere questo trend dobbiamo continuare a impegnarci ed è quello che stiamo facendo. Dispiace per le indisponibilità di tanti giocatori, ma purtroppo visti i carichi di lavoro che stiamo portando avanti può succedere. Speriamo di recuperarli il prima possibile”.

Dopo la vittoria in casa del Vestenanova si era detto che d’ora in avanti sareste stati padroni del vostro destino. Sentite più pressione o continuate a lavorare con la serenità e la tranquillità che vi ha contraddistinto fin qui?

“In realtà non ho mai parlato di un obiettivo finale da raggiungere proprio per questo. Io credo che la cosa migliore sia ragionare nel breve tempo. L’ambizione è sicuramente quella di vincere, non c’è alcun dubbio, ma adesso che siamo primi non è cambiato molto il nostro atteggiamento rispetto a quando eravamo secondi. Continuiamo a impegnarci, come dicevo, perché vogliamo ottenere il massimo da ogni partita, sapendo che oggi se non commettiamo errori arriveremo davanti”.

La possibilità che questo club l’anno prossimo possa fare un triplo o un quadruplo salto di categoria può essere un elemento di distrazione oppure riesci a tenere concentrati i tuoi ragazzi sull’obiettivo stagionale?

“Non deve esserlo. A nessuno di noi è stato detto che faremo parte di questo progetto qualora la società dovesse fare questo salto. Ce lo auguriamo, io per primo, ma nel quotidiano dobbiamo dimostrare di essere dentro il progetto come stiamo facendo e di riuscire a dare soddisfazioni a tutti quanti, società, tifosi e a chi ci sta seguendo. Inutile pensare troppo in grande, quando dobbiamo ragionare sul Crazy, che è l’impegno imminente che ci attende. Rimaniamo concentrati sulla realtà. Ci fa piacere sapere che abbiamo una società ambiziosa, perché significa che tutti noi abbiamo fatto la scelta giusta”.

“Abbiamo selezionato persone di valore. Se guardiamo tutti nella stessa direzione i risultati arrivano”

Domani vi aspetta un altro appuntamento importante, tornate a giocare in casa dopo due trasferte e avrete la possibilità di allungare la striscia positiva:

“Assolutamente sì. Il test di sabato scorso è stato bello, la vittoria è stata convincente, anche perché era per noi la gara più difficile. L’abbiamo superato al meglio. La preparazione alla partita di domani è esattamente come le altre. Abbiamo caricato due giorni, nella rifinitura cerchiamo di scaricare per essere pronti ad affrontare l’ennesima battaglia”.

Come giudichi il forte legame che hanno instaurato i tuoi ragazzi in pochissimo tempo? Nessuno si conosceva prima delle selezioni, eppure si è creato un feeling come si si conoscessero da anni:

“Questo non mi fa altro che piacere. Siamo stati anche fortunati a selezionare persone di valore. Credo che il fattore trainante siano i giocatori con più esperienza, che hanno capito dove si trovano. Noi, fin dall’inizio, abbiamo cercato di darci delle regole per poter vivere nel miglior modo possibile. Nel momento in cui ci sono regole uguali per tutti si riesce a tenere una linea. Ognuno ha il proprio carattere, la propria personalità, ma se tutti quanti abbiamo un obiettivo e sappiamo che venire al campo vuol dire impegnarsi e fare le cose seriamente, alla lunga porta risultati. La nostra fortuna è che stiamo raccogliendo già oggi i frutti del nostro lavoro”.

Tanti ragazzi hanno fatto enormi sacrifici per entrare a fare parte di questo progetto. Lo stesso si può dire di te, perché sei partito da Trieste per catapultarti in questa nuova realtà senza chiedere nulla in cambio. Qual è lo stimolo che ti ha spinto a fare questa scelta di vita?

La cosa più importante che ognuno di noi sta ottenendo è il grande entusiasmo e il fatto di essere, anche se nel nostro piccolo, al centro dell’attenzione. Questo aiuta giornalmente a trovare l’entusiasmo, appunto, di venire al campo. Poi quando arriviamo alla partita, vedere che c’è così tanta gente è una spinta ulteriore, però il sacrificio viene ripagato da tutta l’attenzione che abbiamo intorno. Siamo contenti e credo che a oggi non ci sia nessuno che si penta della scelta fatta. Non è facile, tanti ragazzi stanno facendo sacrifici importanti e mi auguro che possano essere sempre più convinti della decisione che hanno preso e che alla sera chiudano gli occhi col sorriso quando vanno a dormire”.

“Faccio tesoro di quello che mi viene detto, poi decido con la mia testa”

In queste settimane hai avuto modo di sentire qualche tuo vecchio compagno di squadra o allenatore?

“Il brutto del mio lavoro è che quando sei al centro dell’attenzione ricevi telefonate che non ricevevi da tempo. Nel momento in cui hai bisogno di qualcosa, non ti chiama nessuno. Io di natura non ho mai chiesto nulla, mi fa piacere che le persone si interessino alla nostra realtà. Io sono concentrato su quello che faccio, faccio tesoro di qualsiasi cosa mi venga detta. Cerco di ascoltare, poi giudico con la mia testa, che è quella che mi ha portato qui oggi e credo che la soluzione migliore sia quella di ascoltare e poi decidere da soli o con le persone che hai accanto. Bisogna trovare la cosa che dia più entusiasmo, soprattutto a questi livelli dove l’aspetto economico non è la priorità”.

Come procedono i recuperi degli infortunati e a che punto è la preparazione del presidente Pellissier?

“Per quanto riguarda gli infortuni mi auguro di recuperare Anastasi nel giro di un mese, dopo la frattura rimediata alla costola. Romeo ha un problema al ginocchio e speriamo che con l’anno nuovo possa essere dei nostri, così come per Schiano, che ha avuto una ricaduta sul problema avuto all’inizio. Gasparato dovrebbe riprendere la prossima settimana, così come Fasolo. Il capitano Facciolo sta cercando di sfiammare il ginocchio stando fermo un po’, poi si valuterà qualche piccolo intervento, ma oggi non possiamo saperlo. Ieri si è fermato Castellucci per un problema muscolare e certamente non ci sarà domani. Pellissier? La situazione mi mette in imbarazzo (ride, ndr). Nel momento in cui deciderà di giocare, non posso farci nulla, dovrà giocare. Scherzi a parte, so qual è il suo desiderio, ha voglia di fare almeno una presenza, ma dipende molto da lui”.

Credi Photo: Archivio/FcClivense

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