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Chievo: dove eravamo rimasti

Chievo: dove eravamo rimasti?

Chievo, dove eravamo rimasti? Sono passati circa quattro mesi e mezzo da quando la Covisoc ha respinto per la prima volta la domanda d’ammissione alla Serie B del club veronese. Era l’8 luglio scorso e da quel momento è cominciato l’inizio di un incubo dalle parti di via Galvani. Nelle settimane successive i vari enti giudiziari, sportivi e non, hanno confermato le inadempienze riscontrate dall’organo di vigilanza della federazione calcistica italiana. In tutti i gradi di giudizio, Campedelli e i suoi legali si sono visti sbattere la porta in faccia. Dal Consiglio Federale della FIGC fino al Consiglio di Stato, passando per il Collegio di Garanzia del CONI e il TAR del Lazio.

Infine, l’ultimo tentativo la società scaligera l’ha fatto rivolgendosi alla Corte di Giustizia europea (più per chiedere un risarcimento alla FIGC per lo svincolo dei tesserati che per altro), la quale, però, ha rinviato il proprio verdetto alla fine di questo mese (forse). Intanto il Chievo è stato escluso da qualsiasi campionato professionistico, non riuscendo poi nemmeno a iscriversi alla Serie D a causa delle tempistiche troppo strette. Il club della Diga ha proseguito la propria attività esclusivamente con il settore giovanile, dall’Under 14 in giù.

In contemporanea nasceva il Football Club Clivense, fondato da Sergio Pellissier e iscritto al Girone B di Terza Categoria, torneo che sta dominando grazie alle nove vittorie in altrettante partite giocate. La separazione non proprio amichevole tra l’ex capitano gialloblù e Campedelli non ha permesso di ripartire in modo congiunto e ognuno è andato per la propria squadra. Con buone probabilità, il prossimo anno la Clivense rileverà un titolo sportivo in Serie D, ma bisogna capire se riuscirà a impadronirsi della matricola del vecchio Chievo.

E la tifoseria?

L’esclusione del Chievo è stato un fulmine a ciel sereno per tutti e in particolare per la sua tifoseria. L’avvento della neonata Clivense, da una parte, e il silenzio quasi assoluto, dall’altra, ha indotto il North Side, il gruppo storico dei supporters gialloblù, a seguire il club di Pellissier. L’ex attaccante si è detto promotore di un progetto incentrato sui valori che aveva riscontrato al momento del suo arrivo al Chievo e che, col passare degli anni, sono venuti meno. Virtù che la frangia più folta della tifoseria ha ritrovato, scegliendo all’unanimità di ripartire assieme al loro beniamino.

Altre correnti della tifoseria, come Gate 7 e The Followers, hanno scelto, invece, di attendere maggiore chiarezza. I primi, in realtà, hanno manifestato la loro fedeltà al vecchio Chievo, con striscioni e adesivi spuntati per le vie del quartiere. Infine, il Coordinamento Amici del Chievo, e tutti i calcio clubs a esso affiliati, per statuto è vincolato alla società di Campedelli. Pertanto, anch’esso, in merito alla vicenda scoppiata l’estate scorsa, ha preferito non sbilanciarsi e seguire lo sviluppo del caso.

Tutte decisioni comprensibili e incontestabili quelle prese da ambo le parti. Intanto il Chievo non risponde all’appello, la Clivense sì.

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