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ACR Messina, parla Ragusa: “La priorità è uscire dalle zone rosse”

Antonino Ragusa, nuovo attaccante del Messina con un passato importante tra la Serie A e la B, ha parlato ai microfoni di Strettoweb.com della sua nuova esperienza con la maglia biancoscudata. Il calciatore originario di Giardini Naxos in carriera ha anche giocato e segnato in Europa League con la maglia del Sassuolo. La scorsa stagione l’ha iniziata in Serie A con il Verona ma, finito ai margini della squadra, a gennaio ha lasciato gli scaligeri per unirsi al Lecce in Serie B. In estate però il rapporto tra l’attaccante e i salentini si è interrotto e lui ha deciso di aspettare fino al mercato di riparazione prima di intraprendere una nuova avventura. Alla fine l’unico progetto in grado di convincerlo è stato quello del Messina, che lo ha tesserato negli ultimi giorni di mercato.

La scelta del Messina

Ho rifiutato tante richieste importanti tra Serie B e C – ha raccontato il calciatore -. Se il lato emotivo e tecnico non ti prendono, allora meglio rimanere fermo anche per qualche mese, io non devo elemosinare niente. Sinceramente non mi aspettavo questa chiamata. A metà gennaio mi ha chiamato prima il mister e poi il presidente Sciotto. E’ stato tutto rapido perché ho detto subito quali potevano essere le condizioni per il trasferimento. A dir la verità anche con il direttore di prima c’era stata una chiamata al mio procuratore, ma è stata giusto per capire, per sondare, niente di concreto”.

Gli obiettivi stagionali

“Non posso fare il confronto con prima perché non c’ero e non ho la certezza ma i risultati parlano chiaro – ha proseguito Ragusa -. C’è stata una iniezione di fiducia. Metti dentro entusiasmo, qualità ed esperienza e quello che sembrava impossibile fino a un mese fa ora è possibile. Raciti ha trasmesso serenità, a livello caratteriale è tranquillo e ti fa stare bene. Per questo in un momento complicato serviva una figura come la sua. Fino a qualche mese fa il Messina era quasi spacciato, serviva un lavoro più psicologico che di campo. Al momento la priorità è sempre uscire dalla zona bassa. Se tra qualche partita dovessimo riuscirsi, l’obiettivo diventerà poi quello di non rientrarci nuovamente. Se fai bene quest’anno e metti le basi, il prossimo anno si può ambire anche a qualcosa di più, è chiaro, ma sono ragionamenti da fare a posteriori. Tutte le garanzie passano dalla salvezza che dobbiamo ottenere”.

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