La trattativa tra il Palermo ed il Comune guidato dal sindaco Roberto Lagalla per la concessione dello stadio “Renzo Barbera” entra nella fase decisiva. Presto in Consiglio Comunale la bozza di accordo tra il club e l’amministrazione. Allo studio una concessione molto lunga, in grado di favorire il processo di ristrutturazione dell’impianto.
LO STATO DELL’ARTE
L’iter per la concessione dello stadio Renzo Barbera al Palermo è entrato in una fase decisiva, con scadenze stringenti e questioni critiche ancora da risolvere. La bozza della concessione, che presto sarà discussa dal Consiglio Comunale, è quasi pronta. Diverse clausole sono già state condivise tra l’amministrazione ed il club rosanero, ma alcuni aspetti restano da definire nei prossimi giorni. L’urgenza è dettata dal fatto che il certificato di idoneità statica dell’impianto di Viale del Fante scadrà il 31 marzo. Senza il rinnovo, lo stadio diventerebbe ufficialmente inagibile. Nonostante una parte dei lavori necessari sia già stata completata ed altri siano in corso, è indispensabile che la concessione venga approvata entro la fine di marzo. Finora, da parte del Palermo, sono stati investiti quasi 8 milioni di euro per interventi urgenti, ma ulteriori investimenti saranno richiesti per garantire la piena funzionalità dell’impianto.
In chiave concessione il Palermo ha richiesto la possibilità di utilizzare lo stadio non solo per le attività calcistiche, ma anche per ospitare eventi extra-calcistici (concerti, spettacoli e simili), rendendo l’impianto una realtà viva 365 giorni all’anno. Questa condizione è fondamentale per ammortizzare i costi di restyling, che si preannunciano molto elevati. Sebbene una stima precisa sia difficile, il paragone con la ristrutturazione del Gewiss Stadium di Bergamo offre un’idea della portata dell’investimento: in quel caso, l’Atalanta ha speso circa 70 milioni di euro, partendo da una situazione meno critica rispetto a quella dell’impianto palermitano.
Uno dei nodi più spinosi riguarda le tariffe per gli eventi extra-calcistici. In Comune una parte minoritaria del Consiglio si è opposta alle attuali condizioni proposte. Per superare lo stallo, si sta valutando un aumento del canone annuale richiesto al club. Più agevole appare invece la definizione della durata della concessione, che sarà proporzionale agli interventi effettuati dal club. Solo per mettere in sicurezza lo stadio sono necessari 15 milioni di euro, di cui 8 già spesi. La ristrutturazione completa richiederà una cifra significativamente più alta, rendendo probabile la concessione per un periodo molto lungo, che potrebbe spaziare da un minimo di trent’anni ad un massimo di settanta-ottanta. La partita burocratica è ormai agli sgoccioli, e il tempo stringe. L’approvazione del documento non solo garantirà la continuità operativa dello stadio, ma definirà anche il futuro dello storico stadio di Palermo.
Il futuro del “Renzo Barbera”, inoltre, dovrebbe coinvolgere anche alcune aree limitrofe, tra cui il cosiddetto “Pallone”, struttura adiacente allo stadio e risalente al Mondiale di Italia ’90.
IL NUOVO “BARBERA”
Qualora l’accordo tra la società rosanero ed il Comune di Palermo andasse in porto, l’intenzione della società – esplicitata anche nei giorni scorsi dall’A.D. Giovanni Gardini – sarebbe quella di una radicale ristrutturazione, in grado di fare del “Barbera” uno degli impianti più moderni del paese. Negli auspici della società, tra l’altro, c’è la “promozione” dell’impianto alla categoria UEFA 4, che consentirebbe alla città di ospitare anche finali di competizioni europee come l’Europa League o la Conference League.
Il Comune di Palermo, dal canto suo, ha da tempo mostrato un atteggiamento di apertura nei confronti degli intenti del club. In vista dell’organizzazione del campionato europeo 2032, infatti, una concreta e rapida ipotesi di ristrutturazione del “Barbera” consentirebbe alla città siciliana di tornare in corsa per essere tra le sedi del torneo continentale. Di recente, non a caso, il ministro dello sport Andrea Abodi ha dichiarato: “Tre stadi sono inevitabili e sono quelli della Juventus, di Milano e Roma. Poi ci sarà una competizione che ritengo bellissima che comprenderà Palermo, Napoli, Verona, Genova, Bari, Firenze, Bologna e Cagliari”.