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Gaetano D’Agostino, il ragazzo della periferia palermitana che sfiorò la maglia del Real Madrid

Partito dallo Sperone, uno dei quartieri popolari di Palermo, Gaetano D’Agostino è stato uno dei più versatili e talentuosi centrocampisti siciliani a cavallo tra il 2000 ed il 2010. Abile a spaziare su tutto il fronte di centrocampo, dal ruolo di trequartista a quelli di regista e mediano, dopo essere divenuto titolare fisso nell’Udinese, nel 2009 D’Agostino fu vicino alla grande – e purtroppo mancata – ribalta internazionale.

Gigi Lentini, la parabola triste del fuoriclasse mancato che stregò il calcio italiano

Considerato tra i più grandi talenti espressi dal calcio italiano durante l’epoca d’oro della Serie A, paragonato a leggende come Gigi Meroni, Claudio Sala e Franco Causio, oltre che per le sue gesta sul campo Lentini è entrato nella storia del calcio (e della cronaca italica) per il suo trasferimento record al Milan nel 1992, nonché per quel terribile incidente automobilistico che il 3 agosto 1993 ne stroncò la carriera in ascesa verso l’Olimpo dei fuoriclasse.

Michelangelo Rampulla, il portiere goleador che vinse tutto all’ombra di Peruzzi

Grande promessa tra i giovani portieri degli anni ottanta, Michelangelo Rampulla si è conquistato uno stabile posto nella storia del calcio per essere stato il primo portiere a segnare un gol su azione in Serie A, ai tempi della militanza nella Cremonese. L’estremo difensore nativo della provincia di Messina è però ricordato anche per essere stato l’affidabilissimo vice di Angelo Peruzzi negli anni d’oro della Juve di Marcello Lippi, chiudendo la carriera con un palmares che pochi calciatori possono vantare.

Beppe Mascara, il più grande cannoniere siciliano della storia del Catania in Serie A

Calciatore capace di spaziare in varie posizioni del fronte d’attacco (centravanti, seconda punta, ala sinistra e trequartista), Beppe Mascara ha segnato profondamente la storia del calcio siciliano dei primi anni duemila, conquistandosi un posto nell’olimpo del Catania, squadra di cui è attualmente il recordman di reti in Serie A, e superando una leggenda del calcio mondiale come Totò Schillaci nella classifica dei migliori marcatori siciliani nel massimo campionato italiano.

Gabriel Heinze, il giramondo d’origine siciliana che vinse in Inghilterra, Spagna e Francia

Nato in Argentina da padre di ascendenza tedesca e madre di origini siciliane, l’arcigno e duttile difensore Gabriel Heinze è stato un giramondo del pallone. Abile a giocare sia al centro della difesa che sulla fascia sinistra, El Gringo ha vestito – tra le altre – le maglie di squadre del calibro di Real Madrid, Manchester United, PSG, Olympique Marsiglia e Roma, disputando anche due Mondiali da titolare con la maglia albiceleste.

Roberto Galia, il mediano ideale che regalò una Coppa Italia alla Juve

Noto per la spiccata versatilità e l’educata professionalità, in carriera Roberto Galia giocò prima come terzino e poi come mediano, guadagnandosi la fiducia di tutti gli allenatori incrociati in quasi un quindicennio nel massimo campionato. Considerato un prezioso gregario, Galia seppe però ritagliarsi anche il ruolo di autore di gol decisivi, come quello che nel 1990 fece conquistare la Coppa Italia alla Juventus.

Enzo Scifo, il figlio di emigrati siciliani che giocò quattro Mondiali col Belgio

Tra i più talentuosi trequartisti degli anni ottanta, accostato per stile di gioco a Gianni Rivera e Giancarlo Antognoni, di lui Michel Platini disse: «è l’unico calciatore europeo che può definirsi il mio erede». Quella di Vincenzino, atleta perennemente in bilico tra l’ascesa nell’olimpo del calcio e la fama di genio incompiuto, non è soltanto una carriera sportiva di primo piano, impreziosita dalla partecipazione a ben quattro Mondiali, ma anche una storia di emigrazione che spinge a riflettere sull’importanza della diaspora siciliana nel mondo.

Pietro Anastasi, il “Pelé bianco” che riscattò l’orgoglio degli emigrati al Nord

Giovanissimo protagonista della vittoria dell’Italia all’Europeo 1968 (l’unico vinto dagli Azzurri prima del successo del 2021), trascinatore della Juventus tre volte scudettata nel primo lustro degli anni settanta, Anastasi assurse soprattutto a simbolo di riscatto sociale per le tante migliaia di emigrati siciliani e meridionali partiti per il ricco triangolo industriale del Settentrione in cerca di lavoro e fortuna.

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