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Torino Inter

Serie A, Torino batte una brutta Inter 1-0. Le parole di Spalletti

Torino vittorioso a sorpresa sull’Inter con la rete di Izzo che basta ad abbattere la squadra di Spalletti. Nerazzurri inconcludenti e confusionari sia nei moduli che nel gioco.

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Sembra un Inter pieno di tensione sia campo che fuori.  Politano che si fa espellere per proteste poco dopo il suo ingresso in campo, Perisic che chiede di andar via e non viene utilizzato in una gara delicata o Skriniar che tenta più volte di uscire palla al piede prendendosi inutili rischi. E la tensione si percepisce anche in Spalletti che cambia quattro moduli senza trovare la giusta quadra. L’attacco nerazzurro è quasi impalpabile a dispetto degli oltre 7 milioni di rinnovo che chiede Icardi e con Lautaro che sembra spaesato nonostante fosse invocato da tutto il popolo interista.

In questo quadro si inserisce il Torino con i giocatori che hanno il merito di seguire con abnegazione le indicazioni di Mazzarri. Squadra compatta che si affida a Nkoulou nella guida della difesa e che trova in Izzo la rete della vittoria. In attacco viene riproposta la coppia ZazaBelotti supportata da un centrocampo coriaceo con Rincon vera anima e Ansaldi interno che fa rimpiangere i nerazzurri per la cessione.

Bastano 35′ al Torino per passare in vantaggio. Corner di Ansaldi sul secondo palo dove pesca Izzo di che colpisce di testa e trova il gol dopo che la palla rimbalza su D’Ambrosio finendo a pallonetto sul palo lontano. Dopo il gol non di rilevante con la partita che fila liscia fino al fischio finale di Maresca.

L’allenatore dell’Inter Luciano Spalletti interviene al termine della sconfitta col Torino: “Nuovo modulo? abbiamo dovuto cambiare gli esterni con le due punte perché gli esterni non li avevo a disposizione. Perisic ha fastidio, con Politano abbiamo rischiato anche nei 20 minuti che ha fatto, poi c’è Keita out.”

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Poi si sofferma sul momento di confusione dei suoi: “Bisogna rifare ordine sui principi della squadra, su quello che è il gioco che vogliamo andare a sviluppare in maniera più ordinata. Nel contrasto non riusciamo ad avere la forza che possediamo, bisogna che ognuno si attenga ai suoi compiti”.

Punzecchiato su Perisic ribadisce il concetto: “È semplice, l’ho detto ieri. I giocatori possono dire quello che vogliono, poi naturalmente sono della società, sono professionisti stipendiati, per cui bisogna che ci sia un compratore. Non puoi andar via gratis e con lo stipendio pagato. Se non vuole giocare come ha detto Marotta, è chiaro che starà fuori: non ci sono problemi. Quando uno pensa di non poter dare un contributo si aiuta a star fuori”.

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