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Gattuso

Serie A: le parole di Gattuso verso Samp-Milan

La sfida di domani sera a “Marassi” con la Sampdoria è molto stimolante per un Milan che vuole riscattarsi dopo la sconfitta nel derby con l’Inter e non vuole perdere di mira l’obiettivo Champions
Il tecnico dei rossoneri, Rino Gattuso, ha anticipati i temi del match oggi in conferenza stampa.
“Obbligatorio calarsi nella mentalità e nella consapevolezza di affrontare una squadra che ci ha messo in grande difficoltà sia in campionato sia in Coppa Italia. In avanti si muovono bene, in difesa non la trovi impreparata. Allenata da un grande allenatore, domani serve una grande prestazione. Abbiamo lavorato bene due settimane, dopo il derby c’era grande amarezza. Chi è rimasto però si allenato con entusiasmo. Voglio vedere il solito Milan che non fa regali. Contro l’Inter non abbiamo capito nulla. Dobbiamo tornare ad essere la squadra che si è vista negli ultimi mesi, meno bella, ma che non soffre gli avversari”.

Sul caso Kessie: “Ho avuto un confronto con lui. Era in programma oggi la chiacchierata. Non porto rancore. A livello professionale, ed i miei giocatori lo sanno, sin dal primo giorno in cui sono arrivato, mi posso strappare il cuore e ci possono palleggiare. Ma ci vuole rispetto di tutte le componenti dello spogliatoio. Ero molto deluso, ma non porto rancore, mi sono chiarito con tutti e due. Questa società ha dei valori e si è comportata benissimo. Nella mia carriera da calciatore ho sbagliato anche io, come con Jordan, ho sempre messo la faccia e pagato a caro prezzo, mi sono assunto la mia responsabilità e la società me l’ha sempre fatto pesare. Dopo Milan-Tottenham ci fu Chievo-Milan, Galliani voleva togliermi la fascia, io ero capitano all’epoca. Voleva dare un segnale, poi la squadra si è opposta. Credo fortemente in questo aspetto. Non sono arrabbiato con Franck, c’era grande delusione da parte mia ma è finita. Domani pensiamo alla partita: abbiamo 10 finali, ci giochiamo qualcosa di importante, dobbiamo essere bravi a non perdere la testa e pensiamo partita dopo partita”.

Un passaggio anche sulla questione San Siro. “E’ il cuore, la storia. Giocarci è un sogno, ma nel calcio moderno si sa quanto è importante lo stadio. A San Siro sono state giocate grandissime partite, ma bisogna capire le esigenze del club che vuole tornare a giocare ai livelli dei top club europei, grande e competitivo. E’ giusto che la società stia pensando a fare qualcosa di diverso”.

Uno sguardo pure al futuro: “Lo saprete a fine stagione. Tra due mesi vi dico quello che penso veramente. Non è una priorità, non penso al mio contratto ora, io penso all’obiettivo da raggiungere. Sono focalizzato sul mio lavoro ed a riportare il Milan dove merita. Leggo tante chiacchiere, mi faccio scivolare tutto addosso e continuo a lavorare. Quando finirà il campionato vi dirò quello che penso e quello che farò”.

 

 

 

 

 

 

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