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Serie A, l’addio al calcio di Sergio Pellissier: simbolo dei bomber di provincia

Stadio Bentegodi, minuto 72′: standing ovation di tutto il pubblico per Sergio Pellissier.

L’attaccante del Chievo, simbolo di un calcio di provincia che scompare sempre di più, lascia per l’ultima volta il terreno di gioco di casa. La sua casa per 17 anni. In una stagione sfortunata culminata con la retrocessione in Serie B, Pellissier è ancora in campo a sudare e lottare per i compagni. Contro la Sampdoria, in una partitadalle basse motivazioni, dà ancora una volta tutto se stesso provando a siglare l’ultima rete davanti al suo pubblico. Poi, al minuto 72′, Di Carlo decide di tributargli la giusta e meriitata standing ovation: l’abbraccio con Quagliarella e gli applausi di tutti i presenti al Bentegodi.

Arrivato a Verona nel 2002, al secondo anno di Serie A, l’addio di Pellissier chiude un’era per la società del presidente Campedelli. “Si scrive Sergio, si legge Chievo” , recita uno striscione. Miglior marcatore, giocatore con più presenze, leader sia in Serie A che in Serie B dopo la prima retrocessione. Adesso, appesi gli scarpini al chiodo, un nuovo ruolo: la presidenza operativa del Chievo Verona come annunciato da Campedelli stesso.

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