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Il ministro Spadafora:” Il 4 maggio possibile ripresa delle attività sportive”

Primi spiragli di luce per l’Italia in vista fase 2 per l’emergenza Coronavirus. Mentre il lockdown viene prolungato fino al 3 maggio, il ministro Spadafora è intervenuto in merito alle attività sportive. La ripresa degli allenamenti, infatti, potrebbe essere fissatat proprio per il 4 maggio rispettando tutti i protocolli di sicurezza sanitaria. Tutto andrà valutato giorno dopo giorno, sperando in una decrescita esponenziale dei contagi e delle morti. Ogni squadra, poi, dovrà effettuare test e tamponi prima della ripresa delle attività fisiche.

In merito alla questione il ministro Spadafora ha inviato una nota al presidente del Coni Malagò ed al presidente del comitato paraolimpico Pancalli. Queste le sue parole.

“Desidero anzitutto ringraziarVi per la proficua collaborazione dimostrata nelle ultime settimane per fare fronte comune contro l’emergenza e corrispondere al meglio alle esigenze del mondo sportivo. Lavorare insieme con abnegazione, solidarietà e unità di impegno, è fondamentale per superare questo difficile momento. In tal senso, mi esprimerò anche in occasione della riunione informale dei Ministri dello Sport dell’Unione Europea prevista per il prossimo 21 aprile. Il Governo ha adottato misure rigorose e messo in campo risorse importanti, anche nel mondo dello sport. Siamo tuttora impegnati per elaborare e attuare gli interventi più idonei a fronteggiare la crisi e, soprattutto, accompagnare in sicurezza un percorso di ripresa. Sforzi che si sono intrecciati e si intrecciano con altri importanti esercizi, dall’iter di conversione della legge olimpica, che prosegue spedito, al lavoro sui decreti delegati per la riforma dello sport. È mia intenzione non arretrare in alcuno degli obiettivi prefissati e sono fiducioso che insieme riusciremo a perseguirli al meglio, nonostante le difficoltà del momento. L’ampio ciclo di videoconferenze svolte con i rappresentanti del CONI, del CIP, ma anche di molte Federazioni Nazionali e degli altri soggetti del mondo sportivo, è stato faticoso ma assai proficuo. Dal dibattito sviluppato sono emersi infatti spunti, taluni già concretamente attuati, talaltri in corso di approfondimento per sviluppare, in sede normativa, nuove azioni di sostegno e rilancio del settore. Un settore che, per caratteristiche intrinseche, è duramente messo alla prova, anche sotto il profilo psicologico, essendo purtroppo indispensabile che, anche per il perdurare della situazione emergenziale, la ripresa delle sedute di allenamento non avvenga almeno fino al mese di maggio. Sono perfettamente consapevole di cosa significhi questo prolungato fermo, specie per i nostri atleti e le nostre atlete, i quali hanno fatto duri sacrifici per raggiungere i loro obiettivi. È per questo, che vi chiedo di far giungere loro il mio messaggio di vicinanza e solidarietà, ma anche di incoraggiamento, determinazione e speranza. Le scelte assunte, dal Governo e, in particolare, da chi scrive, pongono in cima alla scala degli interessi meritevoli di tutela la salute di tutti, il bene di tutti e, quindi, quello del Paese nel suo complesso. Soltanto se sinceramente uniti, al di là di attitudini e ruoli diversi, soltanto se sapremo essere giocatori di un’unica sola squadra, quella dello sport italiano, riusciremo a vincere questa difficile sfida. Nella profonda convinzione che i nostri atleti e le nostre atlete, normodotati e disabili, torneranno a vincere e onorare presto il Tricolore, dentro e fuori i campi di gara, vi prego di voler attivare le Federazioni e gli altri soggetti del sistema sportivo affinché la ripresa degli allenamenti e delle attività avvenga, presumibilmente dal 4 maggio p.v., nel più rigoroso rispetto delle prescrizioni di sicurezza che saranno individuate d’intesa con le autorità sanitarie e gli organismi scientifici. Nei prossimi giorni, darò impulso ad un’iniziativa, coordinata dal mio Ufficio di Gabinetto, per riflettere in modo organico su come realizzare specifiche leve di ripartenza, modalità di vero e proprio “adattamento” del sistema sportivo al rischio covid-19, specie se questo non potrà dirsi del tutto sotto controllo nei mesi a venire. Con l’auspicio che il movimento sportivo italiano possa, anche in ciò, offrire una prospettiva pionieristica alla società tutta”.

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