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Chievo: dove eravamo rimasti

Chievo: addio Serie B, anche il CONI boccia il ricorso. Speranze (minime) aggrappate al Tar

Probabilmente adesso è davvero finita. Dopo l’udienza tenutasi oggi pomeriggio, il Collegio di Garanzia del CONI ha respinto il ricorso presentato dal Chievo circa la bocciatura della domanda d’iscrizione alla prossima Serie B. Nella giornata di domani il Consiglio Federale ratificherà la decisione assunta dall’organo statale ed escluderà ufficialmente il club veronese dal torneo cadetto. La vicenda, però, potrebbe non essere finita qui, in quanto verosimilmente il Chievo avanzerà un ulteriore ricorso al Tar. Tuttavia le speranze della società di Campedelli sono ridotte al minimo. Questo è l’epilogo di una splendida storia, che, con estrema probabilità, è giunta al capolinea.

Il motivo della bocciatura

Lo scorso 8 luglio la Covisoc, organo di contabilità interno alla FIGC, aveva rigettato l’iscrizione del Chievo. Il motivo? Un documento che sembrerebbe non fosse essenziale presentare e per la decadenza di un pagamento che risaliva a gennaio, quando le regole sulla partecipazione al campionato non erano ancora state ufficializzate (furono inserite nel comunicato di maggio). Pertanto, come avrebbe potuto il club scaligero rispettare a gennaio parametri resi noti solo in un secondo momento? Eppure il CONI ha dato ragione al massimo organismo calcistico.

Adesso, che succede?

Come anticipato in precedenza, si prevede che il Chievo presenti ricorso al Tar, ovvero il Tribunale Amministrativo Locale. Ma qualora l’esito dovesse essere positivo e quindi la situazione ribaltata (ipotesi, al momento, remota) il club sarebbe riammesso in Serie B in sovrannumero. In caso negativo, invece, la palla passerebbe al Consiglio di Stato, che rappresenterebbe l’ultimissimo appiglio.

Se il verdetto odierno dovesse essere confermato, il Chievo ripartirebbe dalle categorie non professionistiche. Ma non dalla Serie D. Infatti, è previsto che ricomincino dalla quarta categoria nazionale le squadre “fallite” che ricoprono il ruolo di unica rappresentante della città nel calcio professionistico. Dunque, oltre al danno la beffa, poiché a Verona si trovano anche Hellas e Virtus, militanti rispettivamente in Serie A e Serie C.

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