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Nazionale: i convocati del Ct Mancini in vista della gara con l’Argentina

Continua il percorso della Nazionale che si sta avvicinando alla «Finalissima» il match che vedrà l’Italia campione d’Europa opposta all’Argentina campione del Sudamerica mercoledì 1 giugno allo stadio Wembley di Londra con calcio d’inzio alle 20.45

Il Commisario tecnico, Roberto Mancini, dopo l’allenamento odierno ha convocato i seguenti calciatori.
Portieri:
Cragno, Donnarumma, Gollini, Meret (oltre a Sirigu, infortunato).
Difensori: Di Lorenzo, Florenzi, Lazzari; Acerbi, Bastoni, Bonucci, Chiellini; Emerson, Spinazzola.
Centrocampisti: Barella, Cristante, Frattesi, Jorginho, Locatelli, Pessina, Tonali, Verratti.
Attaccanti: Belotti, Bernardeschi, Gnonto, Insigne, Pellegrini, Politano, Raspadori, Scamacca.

Nel pomeriggio si era svolta la conferenza stampa di Giorgio Chiellini che, in vista della sua ultima partita mercoledì sera, ha salutato stampa e tifosi (per lui 116 presenze con la maglia azzurra).
«Mi mancheranno tutti i ragazzi. Negli anni, ho avuto davvero il piacere di condividere lo spogliatoio con tanti giovani, sono dei fratellini. Con gli anni sono riuscito a vivere con un po’ più di leggerezza e serenità tutto ciò che facciamo, l’esperienza ti forma e ti migliora e credo sarà così anche per i 20enni di oggi».
Hai qualche rammarico? Specialmente sul Mondiale?
«Io credo nel destino. Nel 2006 ero parte del gruppo, ma poi giustamente non andai in Germania. Nel 2010 e nel 2014 abbiamo vissuto Mondiali deludenti ma ci sono stati… Volevo cambiare la mia storia coi Mondiali, ma purtroppo non ce l’ho fatta. Al contrario, gli Europei li ho sempre vissuti da protagonista e l’ultimo l’abbiamo vinto. Non ho rimpianti. Mi sto godendo le ultime settimane, prima alla Juventus e poi con la Nazionale».
Quale difensore secondo te ha un sicuro futuro azzurro?
«Io credo che Bastoni abbia un futuro radioso dinanzi a lui. Glielo dico da tempo, dalla prima volta che l’ho visto. Poi sui nuovi non voglio sbilanciarmi, perché non li conosco bene. Bastoni deve solo giocare, sbagliare e migliorare: a 23 anni non si può essere perfetti, ma lui ha tutto per fare 10-12 anni in maglia azzurra».
Una parola per definire la tua carriera?
«Inimmaginabile. La Nazionale è il sogno di tutti i bambini e non potevo pensare un percorso del genere».

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