Nessuna lieta notizia ma un triste epilogo di una vicenda che sta caratterizzando il 2025 fin da gennaio. Il Messina si trova sull’orlo del baratro. Da una parte dal punto di vista sportivo l’ultimo posto a due giornate dalla conclusione può ancora portare ad un playout ma serviranno le vittorie sul campo. Allo stesso tempo, però, i calciatori e tutti i tesserati non hanno ricevuto alcun pagamento nemmeno alla scadenza del 16 aprile. C’era la necessità di saldare le spettanze per circa 312 mila euro compresi i contributi non pagati a febbraio. Niente di tutto questo è avvenuto con il Messina che verrà nuovamente sanzionato dalla Procura Federale.
Tutto questo, però, passa in secondo piano perché il Messina rischia di non avere un futuro. La squadra onorerà la stagione sino alla fine ma, a prescindere da salvezza o retrocessione, il rischio concreto è che non ci sarà alcuna iscrizione alla prossima stagione. Oltre al monte debitorio, infatti, bisognerà saldare entro fine maggio tutte le somme dovute in questo campionato. Se non si dovesse ottemperare a tutto questo, la squadra non avrà l’ok per l’iscrizione al prossimo campionato. Con le dimissioni del presidente Alaimo, di fatto tutto passa in mano ad i due soci: da una parte Doudou Cissè con l’80% di quote e dall’altra Pietro Sciotto con il 20%. Quest’ultimo non ha partecipato ai pagamenti né ha risposto presente all’iniziativa messa in campo dal sindaco Basile e dall’imprenditore Barbera per salvare il calcio messinese.
Oltre alla grande amarezza per la tifoseria, adesso bisognerà valutare con che spirito la squadra affronterà i prossimi impegni. Sabato il Messina sarà impegnato nella trasferta di Foggia. Allo “Zaccheria” andrà in scena uno scontro diretto vero e proprio con i pugliesi abbandonati a loro volta dal presidente Canonico, dimissionario. Un triste epilogo per i colori biancoscudati e, in generale, per la Serie C sempre più al collasso.