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Garritano in contrasto a Venezia

Serie B, Chievo: la scossa non arriva, il Venezia festeggia nel derby

La tanto decantata sfrontatezza non si avverte e il Chievo sprofonda per l’ennesima volta in questo periodo costellato di alti (pochissimi) e bassi (troppi). Nel derby andato in scena in laguna, il Venezia ci crede di più e raccoglie tre punti pesantissimi in chiave play-off. Salgono a sette le sconfitte nelle ultime tredici uscite ufficiali per i clivensi, a testimonianza di un girone di ritorno decisamente non all’altezza di una squadra che ambisce a concorrere per la promozione.

Poche occasioni, poi errori fatali e smarrimento generale

Aglietti è costretto a modificare l’assetto di partenza a causa del forfait di De Luca nel riscaldamento, schierando al suo posto Djordjevic al fianco di Canotto. Sulla corsia mancina Cotali ancora preferito a Renzetti, mentre a centrocampo Viviani fa rifiatare Obi, in vista di un tour de force impegnativo. Il primo stralcio di gara è caratterizzato da una fase di studio reciproca da parte delle due squadre, vista la pesantezza dei punti in palio. Gli ospiti ci provano, ma come spesso capita al momento dell’ultimo passaggio vanno in difficoltà. A pochi minuti dall’intervallo l’equilibrio viene improvvisamente spezzato dal goal di Crnigoj, che controlla un traversone teso di Di Mariano e sblocca la sfida. Subito dopo Forte potrebbe raddoppiare, ma in spaccata manda alto.

Il Chievo ha bisogno di un cambio di ritmo e di aggredire gli avversari in maniera differente da quella intravista nella prima frazione. Questo non avviene, Maenpaa non si sporca mai in guanti e al 67′ un ingenuo Leverbe atterra in piena area di rigore Ricci. Rigore sacrosanto, che Forte trasforma in modo magistrale. Sembra il colpo del k.o., ma un minuto più tardi una discesa sulla fascia di Canotto (l’unico a non mollare tra le fila gialloblù) porta l’esterno calabrese alla conclusione (la prima nello specchio dall’inizio del match) che riapre i giochi. L’inerzia è mutata, gli arancioneroverdi accusano la botta e faticano a ritrovare la lucidità. Un freschissimo Johnsen, però, sorprende la retroguardia veronese, che non lo contiene, cross dal fondo per Di Mariano, che insacca da pochi passi. Chievo trafitto nell’animo. Tempo scaduto.

“Per vincere serve fare di più. Ora dobbiamo rimanere lucidi”

Al termine di una prestazione anonima risulta sempre complicato commentare con le parole giuste. Le buone risposte registrate a Empoli sul piano della reazione d’orgoglio non hanno sortito gli effetti sperati in quella che doveva essere la prima di quattro finali per agguantare l’obiettivo. E invece l’undici sceso in campo a Sant’Elena è apparso demotivato e incapace di pungere l’avversario. Il Chievo non ha mai dato l’impressione di prendere per mano la partita e portarla sui propri binari. Certo, il cammino non è compromesso, ma per difendere l’ottavo posto serviranno tre prove di carattere, quello che è venuto meno recentemente. Reggina e Brescia alitano sul collo dei Mussi, chiamati a meritarsi la qualificazione ai play-off.

Il tecnico Aglietti è sconsolato nel post-partita, ma cerca di guardare le note positive: “Nel primo tempo abbiamo fatto una buona partita, partendo forte e avendo le occasioni per andare in vantaggio. Purtroppo abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio come spesso ci succede, subendo un gol un po’ ingenuo a fine primo tempo che ha condizionato il resto della gara. Peccato perché come prestazione non abbiamo fatto male, ma è ovvio che per fare risultato ci vuole qualcosa di più. Sapevamo che il Venezia ha dei giocatori di gamba che negli spazi ci potevano fare male: nel primo tempo li abbiamo contenuti bene, mentre dopo il 2-1 dovevamo stare più attenti. Le ultime due reti sono palle di facile lettura, dobbiamo avere più determinazione nel difendere e nel leggere. Poteva succedere di tutto dopo il 2-1, ma il 3-1 ha chiuso la partita.”

Infine l’allenatore toscano rivolge già lo sguardo verso il prossimo impegno, che vedrà arrivare al Bentegodi una Cremonese non ancora fuori dalla lotta play-off: “Tra 3 giorni si rigioca, ora dobbiamo ricaricare le pile e non pensarci troppo. Dobbiamo prepararci bene a questa settimana finale che deciderà il nostro eventuale accesso o meno nei playoff. Dobbiamo rimanere calmi, lucidi, concentrati e alla stessa maniera fiduciosi”.

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